Antonio Brucato, eccellenza mondiale per la pericardite: l’importanza della prevenzione cardiovascolare

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La prevenzione cardiovascolare: a questo tema di importanza fondamentale il Rotary Club Milano Duomo ha deciso di dedicare il proprio service. Una volontà, questa, espressa con profonda determinazione da tutti i soci, uniti nel commosso ricordo di Marco Capuzzello, giovane rotariano del Club scomparso prematuramente proprio a causa di una malattia cardiaca. La serata di settembre ha segnato proprio l’inizio ufficiale di questo percorso di realizzazione del service.

Ospite attesissimo e apprezzatissimo da tutti, il Prof. Antonio Luca Brucato, direttore responsabile del reparto di Medicina Interna al Fatebenefratelli e professore associato di Medicina Interna all’Università di Milano. Il Prof. Brucato rappresenta a livello internazionale un’eccellenza medica in ambito cardiologico, in particolare riguardo la pericardite.

Insieme al Prof. Brucato, sempre relativamente al medesimo tema, è intervenuta Claudia Tortorizio, presidente volontario di GILP (Gruppo Italiano Lotta alla Pericardite) e socia del Rotary Club Scandicci. “La prevenzione cardiovascolare va fatta sin da giovani e quando si è ancora in buono stato di salute– ha affermato in apertura di serata il Prof. Brucato-. Non ha senso fare prevenzione a 60 anni: bisogna pensarci prima. L’aterosclerosi, ossia la formazione di placche ricche di colesterolo sulle pareti delle arterie, inizia sin dalla più giovane età. I pilastri fondamentali di questa prevenzione sono rappresentati soprattutto da interventi sugli stili di vita (attività fisica, alimentazione corretta, no al fumo di sigaretta, etc) più che su interventi di tipo farmacologico”.

Il Prof. Brucato si è quindi addentrato specificatamente nel tema della pericardite, fornendo un quadro estremamente puntuale e dettagliato della situazione attuale. Ha illustrato ai soci la sintomatologia, le cause e le terapie più all’avanguardia in quest’ambito, sottolineando come il tipo di dolore sia un indicatore estremamente importante per distinguere, per esempio, la cardiopatia ischemica dalla pericardite.

La cardiopatia ischemica– ha spiegato il Professore, intervistato da Anna Maria Girelli Consolarodetermina un dolore toracico che può durare da 15 a 60 minuti circa, che passa e poi ritorna con un andamento che può protrarsi anche per più di un giorno. È un tipo di dolore non continuativo, ma che si struttura nell’arco di ore. L’importante è andare al pronto soccorso non appena ci si accorge che qualcosa non va, altrimenti le conseguenze possono esser anche mortali. Questo dolore si irradia generalmente verso il braccio sinistro (ma talvolta anche verso il destro) e verso la mandibola. Spesso è accompagnato da tachicardia, sudorazione (fredda), senso di affanno. Il dolore della pericardite, invece, di solito va avanti con intensità inizialmente non eccessiva per giorni e giorni, spesso per settimane, fino a diventare insopportabile. È proprio a questo punto che, di solito, si va in ospedale. Questo dolore tende a peggiorare quando si è sdraiati: migliora se ci si inchina in avanti. Peggiora poi col respiro: per questo si ha la sensazione di avere il “fiato corto”. Spesso è accompagnato da febbre. Abbiamo quindi due tipi di dolore molto diversi tra loro”.

A tal proposito, diventa estremamente importante una corretta informazione. “Per curare bene le persone è fondamentale instaurare una solida alleanza terapeutica tra medico e paziente– ha concluso il Prof. Brucato-. Il paziente competente è una ricchezza per tutti”.

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Il Prof. Antonio Brucato intervistato da Anna Maria Girelli Consolaro

Lunghissimi gli applausi per il Prof. Brucato dopo il suo intervento. La parola è passata quindi a Claudia Tortorizio, che ha portato ai soci la propria toccante e profonda esperienza di paziente affetta da pericardite. Claudia ha quindi illustrato l’attività di GILP- Gruppo Italiano Lotta alla Pericardite.

Sono orgogliosa di parlare di questa nostra associazione di volontariato che sta aiutando centinaia di pazienti su tutto il territorio nazionale. Come rotariana, penso che donare sia ciò che più dà appagamento e soddisfazione. Stiamo cercando di reclutare nuovi medici e di rendere facilmente accessibili le cure a persone provenienti da ogni regione d’Italia– ha spiegato la Presidente GILP-. È inaudito pensare che nel 2022, se abiti in Sicilia e sei malato di pericardite, per curarti tu debba spendere soldi per fare un viaggio fino a Milano. Come Presidente dell’associazione, il mio sogno sarebbe creare un laboratorio per la pericardite in ogni regione. Vorrei poi che ci fossero molti giovani a occuparsi di questo tema”.

Andrea Cortese, socio del RC Milano Duomo e responsabile del service sulla prevenzione cardiovascolare, ha quindi illustrato il service nel dettaglio. “Il nostro progetto nasce per sensibilizzare proprio le persone che generalmente sottostimano la pericolosità e la frequenza delle malattie cardiovascolari. Parliamo soprattutto dei 40enni, 50enni e 60enni. Per quel che possiamo, vogliamo evitare che si ripetano tragedie come quella che ci ha portato via il nostro Marco. Stiamo mettendo a punto un questionario che verrà erogato in modalità digitale e che vuole mettere a disposizione delle persone un percorso di anamnesi personale– ha spiegato Andrea- grazie al quale far comprendere la propria situazione di pericolo a uomini e donne potenzialmente a rischio. Scopo finale del service è quello di indurre tali soggetti a rischio a fare un percorso di visite ed esami che possano portare, in caso di necessità, a cure adeguate e tempestive. Il questionario verrà erogato in prima battuta ai rotariani, ma l’idea è quella di allargarlo poi al resto della popolazione, partendo da un bacino locale (Milano e hinterland) per arrivare a coprire tutta la nazione. Attraverso una serie di risposte fisse, il questionario fornirà un punteggio attraverso il quale sarà possibile fare un’autovalutazione. Contiamo di partire a inizio 2023. Quando un soggetto a rischio avrà compilato il questionario, avrà compreso la propria situazione di rischio, sarà andato a fare una visita e avrà avviato un processo di cura… beh, già questo vorrà dire per noi aver raggiunto l’obiettivo”.